pietro belotti
bergamo, 1966
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dove vado quando dormo, 2020Un dado dalle sei facce personalizzate è fotografato e stampato in scala 1:1. I sei simboli, dopo la prima osservazione, ci inducono a colmare quel mancato contenuto semantico che umanamente siamo portati a esaurire, situandoci in un luogo distaccato dal presente. E di nuovo altrove, in un video, con il susseguirsi di casualità, il dado diventa il generatore di una traccia che, con il trascorrere del tempo, stratifica il senso sino a distaccarsi completamente dall’immagine retinica del segno, destinandolo a un possibile unico significato. p.b.
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Stampa fine art su carta litho Rilegatura a leporello Tiratura limitata di 6 copie |