karin schmuck
Bolzano, 1981
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finis terrae, 2023Dal 2018 visito i luoghi che tempo addietro erano considerati i “confini del mondo”, zone che già nell’antichità hanno inspirato miti e racconti di ogni tipo. tra cui lo stretto di Gibilterra con le cosiddette colonne di Ercole. lo stretto di Messina, dimora di Scilla e Cariddi. i mostri marini descritti da Omero. Il confine, la sua artificialità, il limes immaginario, la frontiera che superiamo. questo il filo conduttore della mia ricerca, per la quale percorro centinaia di chilometri, sempre rigorosamente a piedi. Camminare e guardare: due azioni che nella loro lentezza permettono di interiorizzare il genius loci in modo sia fisiologico che esperienziale. questo Crea opere fotografiche tra la realtà e il mito, catturando ciò che vedo nei ricordi delle persone che in passato hanno affrontato questi luoghi. La paura, la traversata, l’incertezza, gli abissi. In Galizia mi sono confrontata col momento dell’attesa e con le esperienze di coloro che da qui hanno preso la via per il mare. K.S.
GUARDA IL LIBRO SFOGLIATO 21 x 14 cm.
80 pagine. STAMPA DIGITALE REALIZZATA DA FASERVICE su carta GSK 110gr, carta Stucco Old Mill 120 gr. e 210 gr. rilegatura punto singer. EDIZIONE DI 30 COPIE NUMERATE E FIRMATE dall'autrice. |