alessandra gellini
forlì, 1960
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noi che io sono, 2020Attraverso il disegno riposseggo, riabito, faccio ordine. Il rigore e l’ordine sono un antidoto al perdersi, confermano l’esserci, dentro il viaggio. Fare la valigia richiede progettazione, selezione e ciò che scegliamo ci definisce, ci identifica. Questo repertorio di abiti trasformato in un alfabeto visivo non è solo un inventario efficiente e funzionale ma è una ricognizione tattile, olfattiva, affettiva, emotiva. Dall’unicità alla molteplicità dall’io al noi. A.G.
DELLA STESSA AUTRICE: ADDIZIONE DI SEGNI, 2020 16x16 cm.
42 PAGINE. STAMPA DIGITALE SU CARTA ARENA IVORY BULK 120, GR. COPERTINA CARTONCINO 400 GR STAMPA ARGENTO OFFSET. RILEGATURA IN BROSSURA FILO REFE. SOVRACOPERTINA 140X70 CARTA KRAFT BIANCO 40 GR CON STAMPA SERIGRAFICA. TIRATURA LIMITATA DI 30 COPIE NUMERATE E FIRMATE TESTO DI PRESENTAZIONE DI ARTURO BRACHETTI: Talvolta vado fuori Torino, nel mio magazzino dei costumi e ci passo delle ore. Mi siedo e li guardo, li passo in rassegna come vecchie fotografie di un album di ricordi. Ogni costume mi racconta un momento, una gioia, una tristezza, un amore… Sono loro, i costumi, i custodi di questi souvenirs. Non ho mai pensato di fotografarli o disegnarli ma scopro che qualcuno ci è riuscito: Alessandra Gellini. Queste belle pagine ci possono sembrare bozzetti per scene di un film e in effetti lo sono: il film della sua vita. Alessandra ha disegnato i suoi viaggi, le sue avventure raccontandole attraverso i vestiti che indossava in quelle scene. L’aspetto più toccante è che lei è riuscita a essere allo stesso tempo protagonista, regista e costumista di tutti quei momenti, presentandoceli ora in questa originale maniera. Lei on si è mai “disegnata” ma la sua presenza è lì... in ogni pagina. |